DOMANDE FREQUENTI SULL' AUTOTRAPIANTO DI CAPELLI

Perchè scegliere l'autotrapianto?

Un intervento affidabile

Se un soggetto affetto da calvizie androgenetica anche di grado avanzato (IV-V Norwood) vuole recuperare una buona parte dei capelli perduti e possiede una buona zona donatrice, oggi può affidarsi con la massima fiducia all'autotrapianto. Questo intervento, se praticato in una clinica adatta e da un'equipe esperta ed affiatata, offre risultati che non deludono mai.
Certo occorre trapiantare il maggior numero di follicoli possibile alla maggiore densità consentita, rispettando tutte le regole di asepsi che può offrire solo una sala chirurgica perfettamente attrezzata e dove sono presenti anestesisti ed apparecchiature per gestire al meglio qualunque tipo di emergenza.
La tecnica più affidabile e sperimentata rimane la "Strip" che permette di rimuovere un alto numero di follicoli perfettamente integri, di qualità di gran lunga superiore a quelli ottenibili con la tecnica FUE ed in metà tempo. In un'altra sezione di questo sito descriviamo la differenza fra le due tecniche ed i vantaggi di entrambe.
Utilizzare i propri capelli per infoltire zone dove sono caduti rimane ancora la soluzione più logica, più ancora di quella offerta dal trapianto da un individuo ad un altro, cosa peraltro non ancora realizzabile purtroppo.
Rivedere e toccare di nuovo i capelli in aree prima diradate rappresenta la sensazione più gratificante per chi ha scelto di affidarsi all'autotrapianto e può influire molto sull'autostima e sul nostro comportamento. I capelli infatti sono una parte importante della nostra immagine ed un segno distintivo primario. In molti casi recuperarli equivale a recuperare anche un pò della gioventù.


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I trattamenti PRP possono far ricrescere i capelli?

Risultati controversi

Centrifugando il sangue si ottiene una frazione di plasma ricca di piastrine ( PRP : Platelet-rich Plasma ) che rappresentano l'agente primario del trattamento. In realtà le piastrine sono anche la prima risorsa che il nostro corpo utilizza in caso di lesioni traumatiche per indurre la rigenerazione cellulare e le funzioni di auto-riparazione, e quindi il principale campo di applicazione del PRP rimane quello dell'ortopedia e della medicina sportiva.
Si è tuttavia pensato che le piastrine potrebbero tornare utili anche alle cellule "sofferenti" del follicolo in fase di involuzione, come appunto si verifica in caso di calvizie androgenetica. Gli effetti positivi sulla crescita dei capelli sono in realtà piuttosto controversi.
Anche se nessuno dubita che nel PRP esista una buona concentrazione di Fattori di Crescita (GFs) che potrebbero in certi casi realmente indurre una migliore qualità dei capelli rimasti grazie ad un ispessimento del loro stelo, così da recuperare anche una parte dei capelli miniaturizzati.
Ma anche nel migliore degli scenari, PRP non è una soluzione permanente e necessita di continui cicli di iniezioni ogni 4-6 mesi. Questo approccio non chirurgico della cura della calvizie e la mancanza di effetti collaterali ha effettivamente attirato molti pazienti.
Così è sorto un vero e proprio mercato in cui si sono gettati quasi tutti quelli che si occupano di cure dei capelli, anche chi non ha esperienza o titoli per praticare questo trattamento.
L'indicazione principale del PRP resta quella dell'applicazione di piastrine sulla zona che é appena stata sede di un autotrapianto, perché può effettivamente migliorare tutti i processi di cicatrizzazione e di attecchimento. Analogamente all'applicazione di cellule staminali mesenchimali, che otteniamo nella nostra clinica dopo frammentazione e filtrazione del tessuto adiposo nucale. Al di fuori di tale contesto le aspettative di successo di tali trattamenti possono risultare piuttosto modeste.


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Le lozioni a base di finasteride sono davvero efficaci?

Facciamo chiarezza

Effettivamente esiste un pó di confusione a proposito delle lozioni a base di finasteride : c'è chi le propone al 2,5%,chi allo 0,25 % e chi allo 0,005 %. Già questa enorme disparità di dosaggi la dice lunga sul fatto che nessuno abbia le idee chiare in proposito.
C'è poi il mistero di come un antienzima, come è appunto la finasteride, possa a livello del follicolo agire come fa a livello sistemico e impedire la formazione di DHT. Non esiste nessun lavoro scientifico serio al riguardo ma solo ipotesi. Appare legittimo sospettare che i risultati ( per la verità molto lontani da quelli che si ottengono per via orale ) siano dovuti all'assorbimento percutaneo del farmaco in circolo.
Infatti a dosaggi elevati la lozione ha indotto la comparsa in alcuni pazienti di una marcata diminuzione della libido. Allora sarebbe molto più serio consigliare ai pazienti, come noi facciamo da molti anni, di assumere la finasteride per os a dosaggi più bassi, tipo 0.5 o 0.25 mg al dì, che é accertato possano comunque avere ancora qualche efficacia, riducendo al minimo la comparsa di effetti collaterali.
Ma così facendo si darebbe un duro colpo al fiorentissimo mercato delle lozioni a base di finasteride, che insieme al PRP (altro oggetto misterioso) rappresentano oggi un grosso e irrinunciabile business.


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Quanto sono efficaci i prodotti a base di Exosomi?

Sperimentazioni

In un recente congresso a Bangkok ha destato grande attenzione un lavoro sull'impiego degli exosomi per la terapia della calvizie. Ma più di un anno fa il Food and Drug Administration (FDA) ha emanato una pubblica notifica sul pericolo nell'uso di prodotti a base di exosomi, che hanno provocato gravi reazioni in alcuni soggetti in Nebraska. Esistono effettivamente negli USA alcune cliniche che hanno messo in commercio prodotti a base di exosomi per diverse malattie, tra cui la calvizie, asserendo che si tratta di sostanze che non devono essere approvate dall'FDA.
Ma cosa sono effettivamente gli exosomi?
Sono delle microscopiche vescicole extracellulari deputate a regolare la comunicazione fra le cellule. In particolare trasportano i messaggeri dell'Acido Ribonucleico (miRNA) alle cellule vicine, influenzando le loro funzioni. In particolare é stato riscontrato che gli exosomi possono promuovere la fase di crescita del follicolo e ritardarne l'involuzione. In realtà il loro ruolo di regolare le funzioni cellulari é molto complesso e necessita della mediazione di diversi fattori.
Le maggiori sperimentazioni finora sono state fatte su certe specie di capre per migliorare la qualità delle fibre di cashmere del loro mantello. Tuttavia alcuni ricercatori della North Carolina State University hanno identificato un microRNA (miRNA) che potrebbe promuovere la rigenerazione dei capelli. Questo miRNA — miR-218-5p — influenza il percorso molecolare responsabile dei processi che portano alla fase anagen del follicolo e potrebbe rappresentare un approccio fondamentale nella nuova terapia per promuovere la crescita dei capelli.


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